L'ANGOLO DELLA.....STREGA, (pensieri ed itinerari.........)

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simonweb
view post Posted on 29/12/2005, 21:41 by: simonweb




Neopaganesimo




Il Neopaganesimo (o Neo-paganesimo) è un gruppo molto eterogeneo di religioni che tentano di riportare in vita il politeismo dell'Europa antica. Il termine è utilizzato dagli studiosi per distinguere il neopaganesimo dalle antiche religioni pagane, da cui differisce per vari aspetti. Alcuni praticanti trovano il termine offensivo, altri lo vedono come indice di un cambiamento positivo e rivitalizzante della tradizione religiosa.

Il termine indica un insieme di credenze molto diverse, comunque, nonostante ogni neopagano abbia un proprio sistema di credenze, esistono alcuni punti in comune, quali il rispetto della Natura (spesso sacralizzata), la venerazione verso molteplici Dei, l'uso di antiche mitologie e la credenza nella magia.


Approccio tassonomico
Dal punto di vista puramente classificativo, bisogna prima distinguere tra coloro che si lasciano definire neopagani senza sentirsi offesi dal neo e quelli che lo considerano invece segno di rinascita, come accennato sopra. Meglio quindi, per ora, definire "pagani moderni" coloro che praticano religioni pagane nel mondo odierno e chiarirne la posizione nei confronti del termine "neopagano".



Il termine
Il termine pagano deriva da pago, una particolare forma di organizzazione dello stato romano che permetteva a paesi piccoli e difficilmente raggiungibili un'autonomia maggiore. Pagano era quindi sinonimo di una persona che viveva lontana dalle novità e dai centri culturali e politici, ma vicina al mondo agreste e non ancora civilizzato.

Poiché la cristianizzazione di Roma partì dal centro, ovviamente le periferie ed i paghi furono convertiti per ultimi e in alcuni casi opposero resistenza. Di conseguenza, il termine "pagano" divenne sinonimo di una persona che vivendo in campagna, lontano dalla civiltà e dalle novità, rimaneva politeista.

Nel paganesimo moderno esistono svariate correnti.



Paganesimo tradizionale
Questo genere di pagani moderni ritiene di essere (o desidera essere) la continuazione ortodossa di un culto pagano (generalmente locale) di tipo precristiano. In questo caso, la volontà di ortodossia produce un rapporto complesso verso qualsiasi adattamento o modernizzazione dei rituali, considerando tale modernizzazione sotto l'ottica del rischio di innovazioni arbitrarie. C'è da dire che la visione di un tale rischio produce effetti differenti, dalla conservazione integrale degli insegnamenti tradizionali a un dialogo serrato, ma aperto, con la modernità, ma che rispetti il più possibile l'originarietà (e l'originalità) proprio di quegli insegnamenti.

Questi gruppi non vogliono essere definiti neopagani in quanto si considerano continuatori diretti ed ortodossi del Paganesimo classico e non ammettono un appellativo che implichi in qualche modo una discontinuità dottrinale (più che temporale). In genere si richiamano al Celtismo o all'Odinismo, ma non mancano gruppi praticanti il Paganesimo romano e quello ellenico.

I pagani tradizionalisti si distinguono per una visione differenzialista e per una maggiore attenzione alle questioni locali dei luoghi in cui i diversi culti si trovano ad essere. Inoltre, a differenza di quello che si può credere, essi hanno base sia nei piccoli centri, sia nelle grandi città, creando perciò dinamiche comunicative inedite tra luoghi e gruppi religiosi differenti, sulla scorta di incontri pubblici, gruppi di rievocazione, utilizzo dei mass-media, circolazione sempre più ampia di volumi e testi, ecc.



Paganesimo New Age
Il movimento New Age ha prodotto come effetto collaterale tutta una serie di paganesimi moderni, in genere ispirati ad un mix di credenze esotiche provenienti da Africa, America Latina, estremo oriente, Australia. V'è la pretesa di un ritorno al primitivismo culturale che dovrebbe, a dir loro, segnare il ritorno di un'età dell'oro attraverso la riscoperta della spiritualità delle popolazioni primitive. Si tratta di gruppi cangianti e spesso legati a trend momentanei, per cui non è semplice uno studio sistematico.



Paganesimo thelemico
Esistono ceppi di satanisti che, sulle orme di quanto scritto da Crowley e La Vey, si dichiarano pagani. Sono caratterizzati da un titanismo esasperato e da una divinizzazione dell'uomo in sé, che viene visto come divinità umana sfidante a quelle socialmente costituite, ereditando quindi il nome di "Satana" dall'atteggiamento di sfida alla divinità. Questo volersi attribuire l'etichetta di "pagani" in genere irrita fortemente gli altri gruppi di neopagani, e non sono rari gli scontri a riguardo.

L'appartenenza di questi gruppi al genere neopagano è tutt'ora oggetto di discussione. Da un lato, molte volte si tratta di un tentativo dei satanisti di riqualificarsi ed uscire da un forte isolamento sociale. A questo si aggiunge il fatto che questi gruppi non condividono praticamente nulla delle principali linee dottrinali del paganesimo: non mostrano né particolare amore per la natura, né rispetto per il sacro, né hanno un pantheon al di fuori di quello abramitico, del quale Satana fa indissolubilmente parte.



Paganesimo politico
Sulle orme di Evola e Guenon, numerosi gruppi di neofascisti hanno acquisito alcune simbologie ed alcuni rituali tipici del paganesimo, con particolare riferimento a quello celtico e nordico. Si tratta di gruppi che usano la religione come paravento per un'attività politica considerata deprecabile, e stanno venendo lentamente assorbiti da pagani tradizionalisti oppure, cambiando genere, dai cattolici tradizionalisti. Spesso appartengono a questa categoria dei gruppi odinisti e diversi gruppi celti. Esiste anche un paganesimo "di protesta" o "rivoluzionario", impersonato generalmente da ex estremisti di vario genere (specialmente ex estremisti di sinistra), ma la mancanza totale di un background mistico e l'assenza di una reale dialettica religiosa li rende un fenomeno minoritario e vastamente isolato.



Wicca
Di provenienza anglosassone, si tratta di una religione fondata inizialmente sugli scritti di Gerald Gardner e che in seguito ha conosciuto diversi "scismi" caratterizzati dalle particolari interpretazioni delle due regole base: il Rede e la Legge del Tre. Il Rede è la regola che riguarda il comportamento terreno degli aderenti e recita: "Se non danneggia nessuno, fai ciò che vuoi". Si tratta dell'ultima strofa di una filastrocca in inglese, che viene assunta a regola di vita. La legge del tre è una regola che riguarda il comportamento e l'uso della magia, affermando che ogni azione porterebbe conseguenze sul praticante, pari a tre volte l'effetto voluto. Questa regola invita all'attenta considerazione delle conseguenze possibili delle proprie azioni, delle quali bisogna sempre assumersi la responsabilità e, quindi, accettarne le conseguenze. La Wicca ammette l'esistenza di due polarità del divino, una maschile ed una femminile, categorie attraverso le quali vengono spiegate e rappresentate tutte le categorie dell'esistenza umana e del cosmo. Esistono eccezioni a questo dualismo, in alcune congreghe di sole donne, dette Dianiche (da Diana) e di soli uomini oltre ad una vasta tendenza sinceramente politeista. La wicca consente anche la pratica solitaria e la pratica eclettica. I wiccani non hanno problema alcuno ad essere chiamati neopagani, se non per alcuni gruppi che pretendono di discendere direttamente dal mondo pagano originale, specialmente celtico ed ellenico. Sono in generale piuttosto tolleranti rispetto all'omosessualità e alle scelte relative alla vita privata e personale.



Stregoneria tradizionale
Si tratta di un culto eterogeneo, che si sposa con la tradizione esoterica locale. In genere meno tolleranti degli wiccans, formano un universo di difficile penetrazione. Sostengono, nella media, di rappresentare antiche tradizioni orali o di aver ricevuto poteri per via familiare. Spesso non hanno una vera e propria dottrina religiosa, ma si fermano ad una visione dell'universo animista, spiritista o totemista. Non condividono la legge del tre degli wiccani, sulla quale vi è tutt'ora un'accesa polemica.



Neopagani
Gruppi che richiamandosi al paganesimo antico accettano una discontinuità tradizionale, sviluppando una religiosità eclettica e spesso sincretistica. Il complesso di credenze si richiama a divinità delle mitologie europee, ma la liturgia e l'insieme di valori sono adattati ai valori ed alla cultura moderna. Generalmente tolleranti, non condividono il pantheon bifronte degli wicca, ma hanno in comune con gli altri la ricerca di un contatto con la natura ed un'organizzazione congregazionalista.



Caratteristiche dottrinali
Esistono tratti comuni per quasi tutte le forme di neopaganesimo, che vengono poi applicati alle diverse tradizioni. Si potrebbero riassumere come

Ciclicità. A differenza delle religioni abramitiche, che considerano il tempo come uno scorrere di giorni uguali sino al momento del giudizio finale, le religioni neopagane hanno del tempo una visione ciclica, generalmente stagionale, o basata su periodi cosmici e/o cicli e ricorsi storici.
Congregazionalismo: la tendenza a risolvere le diatribe teologiche formando congreghe differenti anziché con l'espulsione della corrente minoritaria. Nessuna congrega può criticarne un'altra, o pretendere di dettar legge dentro un'altra, o per lo meno viene considerato un atteggiamento imperialista e deprecabile. L'assenza di autorità centrali è data per scontata, in parte per contrasto al cristianesimo.
Naturalismo. Nessuna forza della natura è considerata malvagia, ma semplicemente parte di un necessario ciclo di distruzione e ricostruzione. La natura è considerata il luogo delle categorie dialettiche dalle quali imparare. Essa viene spesso divinizzata e quasi sempre sacralizzata.
A-moralità: viene rifiutata l'idea di una contrapposizione (personificata o meno) tra bene e male, sostituita con precetti di tipo cooperativo. Non vi è un codice di comportamento aprioristico, ma una serie di accordi tra gruppi e persone. Alla morale viene sostituita l'etica cooperativa (quando non l'identità di gruppo).
Culto della vita. Viene considerato sacro tutto ciò che porta alla vita, con particolare riferimento al momento del concepimento e della nascita. Alcune congreghe praticano pertanto rituali a sfondo sessuale per onorare il momento del concepimento. Altri rituali rappresentano simbolicamente l'atto di unione tra maschile e femminile.
Anarchismo o rifiuto della politica. Spesso i neopagani si assestano su posizioni di estremo scetticismo nei confronti della politica, ritenendo che una serie di accordi interpersonali e una migliore etica cooperativa possano sostituire la politica con risultati migliori. Questa visione utopistica produce generalmente un disinteresse scettico che a volte sconfina nella derisione. Tendono ad essere scettici riguardo accordi con lo stato e con l'autorità.
Sincretismo. Spesso i culti neopagani sono un mix eterogeneo di tradizioni locali, mitologie antiche e rituali più o meno inventati od importati dal contiguo mondo dei giochi di ruolo. Anche i più tradizionalisti spesso fanno riferimento a una visione romantica ed antistorica dei popoli antichi.
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Atteggiamento verso la magia
Non possedendo un'ente che personifica il male, il mondo neopagano non assegna alla magia il ruolo di strumento malefico. Esistono tuttavia profonde differenze nell'uso della pratica magica. La Wicca la considera soggetta alla legge del tre, per la quale gli adepti devono evitare di fare del male usando mezzi magici. Per la stregoneria tradizionale tale limite non esiste, essendo la strega vista come una elite che può usare tale dono come preferisce senza limite alcuno. Alcuni gruppi delegano ad una precisa classe di persone l'uso della magia (come nel caso dei gruppi celtisti, che lo delegano al druido) mentre altri non ne fanno uso (molti gruppi neoromanici). In generale manca l'atteggiamento di condanna verso la magia, che è strumento accettato al fine di trarne vantaggi materiali.





Atteggiamento verso le religioni monoteiste

L'atteggiamento dei neopagani verso le religioni monoteiste e' fortemente variabile a seconda del gruppo.

Ovviamente la religione che suscita piu' emozione e' il Cristianesimo, verso il quale vi sono le reazioni piu' forti, e si nota la piu' forte variabilita' di atteggiamenti. La Wicca e' sempre abbastanza tollerante,e sebbene non si faccia scrupolo di ricordare l' Inquisizione esistono gruppi wiccani negli Stati Uniti che non hanno problemi a considerare la coppia Cristo-Maria come un aspetto possibile del dualismo Dio Maschio-Dea Femmina. I pagani tradizionalisti , e specialmente la stregoneria tradizionale invece non si fanno scrupoli nel tenere un atteggiamento di rifiuto totale, di ostilita' e talvolta di vero e proprio chauvinismo. Il Cristianesimo è visto come una religione oppressiva che ha cancellato con il sangue, nelle persecuzioni dei pagani l'antica religione. Anche i gruppi di pagani "politici" in genere mostrano una certa ostilita' verso il Cristianesimo. I gruppi di estrema destra rimproverano al Cristianesimo le radici ebraiche, e affermano che la grande civilta' pagana europea sia crollata per colpa di tale influsso semita. A questo presunto influsso si unisce la generale disapprovazione che il mondo cattolico mostra verso gli eccidi e i crimini del Nazismo, che porta i pagani politici di destra a rispondere con altrettanta ostilita'. Presso i rari gruppi di pagani rivoluzionari impera un odio ideologico verso la Chiesa, ereditato in genere dal passato militante dei membri.

In generale e' possibile trovare neopagani ben disposti al dialogo con la Chiesa, ma tale dialogo si arena immediatamente al minimo cenno di apologetica, cui i neopagani mostrano una severa insofferenza.

L'atteggiamento verso l' Ebraismo e' piu' sfumato. A parte i neopagani politici di destra, che cercano giustificazione religiosa per un antisemitismo ereditato dal mondo nazista, e quelli di estrema sinistra (che continuano una tradizione di antisemitismo di origine politica) , il resto del mondo pagano oscilla tra l'indifferenza e una velata diffidenza. Alcuni gruppi di tradizionalisti spiccano nel considerare l'Ebraismo come una religione etnica, ovvero una religione tradizionale nel vero senso della parola , e quindi degna del massimo rispetto.

L'atteggiamento verso l'Islamismo e' invece piu' severo, essenzialmente per via del fatto che le religioni neopagane hanno una forte componente femminile e per certi versi femminista, anche per via della preponderanza iconografica delle figure divine femminili. Di conseguenza, l' Islamismo viene spesso visto con una preconcetta ostilita', quando non come nemico naturale. A questo atteggiamento i gruppi di pagani politici sommano il background di razzismo contro gli immigrati, ottenendo un atteggiamento di ostilita' anche violenta.



Neopaganesimo e gruppi giovanili
Esiste una contiguità dimostrata tra il mondo del neopaganesimo e della wicca e quello dei giochi di ruolo. Sebbene i neopagani considerino offensivo venire considerati come una forma di rievocazione storica e non siano felici di sentirsi chiedere in continuazione se giochino di ruolo, si suppone che nel mondo del gioco di ruolo avvenga buona parte proselitismo e della diffusione di queste religioni. Anche per questa ragione, l'età media dei neopagani è medio-bassa. Questo fenomeno di reclutamento è alla radice dell'ostilità di una parte del mondo cattolico legata all'Opus Dei (cifr. Carlo Climati) verso i giochi di ruolo che, sebbene le ragioni del contendere a riguardo non vengano quasi mai rese pubbliche, tende a vedere nella musica rock e nei giochi di ruolo quanto attira verso il Paganesimo.

Esiste contiguità anche con il mondo giovanile legato alla musica gotica ed industriale, e l'attitudine neopagana si diffonde anche nel mondo dei rave party, per quanto venga vissuta specialmente come trend. Ci sono branche di aderenti alla musica heavy metal, si dicono neopagani, si tratta soprattutto di gruppi scandinavi che riprendono le antiche tradizioni della religione Asatrù, essi sono dfiniti come viking metal per via delle liriche pagane.

Fenomeno non trascurabile è quello del Discordianesimo, diffuso in ambiente hackeristico ed informatico come forma di esaltazione del Caos in sé stesso, e rifiuto di ogni regola ed ordine costituito. Sebbene sia nato come moda scherzosa, questo culto sembra essersi trasformato in un vero e proprio culto religioso, per quando difficilmente codificabile.



Stime di crescita
Su scala europea le religioni neopagane crescono ad un ritmo di circa il 10% annuo. In Italia si tratta di un fenomeno vastamente sotterraneo del quale è difficile fare una stima. Le stime più accreditate oscillano tra i 4.000 e i 15.000 praticanti stabili, più un universo difficilmente quantificabile di praticanti occasionali e "poser".

La mancanza di enti credibili e competenti nello studio delle nuove religioni rende difficile una stima numerica di questi gruppi, che rimane affidata a studi frammentari svolti in ambiente accademico. La forte componente giovanile e l'attitudine congregazionalista rendono estremamente difficoltoso contattare dei rappresentanti qualificati.



Elenco di culti neopagani:

Wicca
Odinismo
Celtismo
Romanismo
Neo-Ellenismo
Sciamanesimo
Nuraghismo
Damanhur




Sciamanesimo




Il termine sciamanesimo è una parola trans-culturale: ci viene dalle cosidette civiltà primitive, addirittura preistoriche e presenta elementi semplici inseriti nella realtà ecologica locale e universale con struttura flessibile, capace di adattarsi a diverse culture e religioni strutturate ed è proprio per questo, anche parola senza tempo perché lo sciamanesimo anche se trasformato, impregna molti settori delle cure attuali.

La parola sciamano viene dal sanscrito sramana o dal pali samana e significa "uomo ispirato dagli spiriti" – "portatore di energia" – "uomo saggio" - "colui che vede nell'oscurità". "Sciamano è colui che impara a comprendere, armonizzare e dirigere le energie dell'universo per poter guarire se stesso e gli altri". Sepolture in caverne del nord dell'Iraq, a Shanidar, datate 150.000 anni fa, come petroglifigi di 7000 anni fa del nord America, recano tracce di riti sciamanici. Sappiamo che lo Stretto di Bering, privo di acqua durante le grandi glaciazioni, era l'itinerario seguito dai cacciatori del paleolitico (homo sapiens-sapiens) per penetrare nel continente americano; dal sud-est dell'Asia penetrano fino in Australia, 53.000 anni prima della nostra era e gli attuali aborigeni sono i diretti discendenti.

Pratiche sciamaniche si ritrovano così dovunque: presso i Ciukei, gli Eskimo, i Samoiedi, i turco tartari e i Mongoli, i Buriati, i Daigate del Borneo, in Oceania, Sud est Asiatico, in India, Tibet, Cina e Giappone come in tutta l'Africa, ma si hanno anche forme più "raffinate" come presso gli Yoag Indiani, oppure i Berserkr germanici che infuriano durante le battaglie o addirittura gli eroi invasati dallo spirito di Jahvè nell'antico Testamento (Gedeone e Saul che è poi messo fra i profeti).
Lo sciamano, contrariamente a quanto succede per il sacerdote o il re, non deriva da una istituzione ma ha base empirica: possiede facoltà innate o trasmesse e, a differenza invece dello stregone-medico, ha un comportamento di carattere estatico: in trance, è ponte fra le energie spirituali e quelle terrene, un canale della volontà divina e delle forze della natura che mette a disposizione dell'umanità attraverso l'amore e la comprensione. Durante l'estasi, si impadronisce di lui una forza che può essere concepita sia dinamisticamente come impersonale, sia animisticamente come spirito o demone: con questo aiuto lo sciamano influisce sulla vita dei compagni. Il legame fra lo sciamano e il potere che lo invade è molto stretto, perde la sua personalità e diventa temporaneamente l'altro. Sciamani dell'America settentrionale e della Groenlandia portano maschere proprio per sottolineare questo significato. Non sempre tutto questo viene sentito come un dono ma temuto anche come la morte, per la sua potenza. Molte culture sciamaniche fanno risalire le loro origini alle donne, per esempio lo sciamanesimo siberiano (che opera tramite l'aquila) oppure in Cile, dove le sciamane Mapuche da 25.000 anni praticano guarigioni seguendo la luna. Addirittura presso i Ciukci dell'Asia settentrionale o i Daiaki delle coste della Malesia, lo sciamano si trasforma spesso in donna e come tale si sposa. Gli Sciamani sono i protettori delle mitologie dei raccoglitori – cacciatori (la cui vita era basata sull'economia di sussistenza, sulla predizione e sul rapporto diretto con la natura) con un ruolo fondamentale sull'evoluzione delle società di cui facevano parte. Le regole fondamentali della pratica sciamanica sono il rispetto dell'individualità e della libertà di ogni singolo individuo; unico divieto: nuocere a se e agli altri e mancare di rispetto verso la Madre Terra e verso qualsiasi espressione di vita. L'aspetto più significativo è che la guarigione è sia fisica che psichica e mentale.
L'attuale necessità di codificare ci porta ad attribuire le guarigioni ad un autoipnotismo o ad ipnotismo collettivo. Gli strumenti musicali con il frastuono violento che spesso accompagna queste pratiche, "strappano" il guaritore ed il paziente dalla loro solita esistenza, con funzione anch’essa terapeutica. Può essere fonte di riflessione il rilevare che lo Sciamanesimo non è apprendimento intellettuale, ma un modo di imparare a conoscere che avviene attraverso un approccio unicamente esperenziale: qualsiasi processo per essere realmente formativo deve necessariamente passare attraverso un'azione personale, radicale, diretta sulla propria realtà.

 
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