L'ANGOLO DELLA.....STREGA, (pensieri ed itinerari.........)

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taurus1
view post Posted on 29/12/2005, 17:16




simon..lo guardi il telefilm STREGHE?
 
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simonweb
view post Posted on 29/12/2005, 17:19




CITAZIONE (taurus1 @ 29/12/2005, 17:16)
simon..lo guardi il telefilm STREGHE?

si, ma quella è fantasia comica! biggrin.gif anche se qualche spunto qua e là......... wink.gif
 
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simonweb
view post Posted on 29/12/2005, 17:34




Tornando al processo alle Streghe del 1587.........

Edited by simonweb - 29/12/2005, 17:35

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simonweb
view post Posted on 29/12/2005, 17:36




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simonweb
view post Posted on 29/12/2005, 17:37




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simonweb
view post Posted on 29/12/2005, 17:41




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Un Paese a me molto caro: TOIRANO


Toirano e l’antico culto dei morti
La prossima tappa di questo affascinante itinerario all'insegna della Tradizione ci porta a visitare l'antichissima Toirano, probabilmente già abitata in epoca bizantina, che conserva nella sua struttura un aspetto tipicamente medioevale; la parte più antica dell'abitato, il cosiddetto "Toracco", presenta tratti di mura e carruggi strettissimi con case molto alte. Loggiati, portali e belle merlature ghibelline ne caratterizzano l'immagine davvero pittoresca: vedrete la bella piazza della chiesa di S. Martino con la torre campanaria a doppio ordine di trifore, i resti dell'antica Certosa costruita appena fuori il paese sull'antico tracciato che, superando il torrente Varatella, collegava il borgo con le grotte (queste ultime divenute un'attrazione internazionale). La Certosa, fondata nel 1495 da un gruppo di monaci provenienti dalla più antica abbazia di S. Pietro ai Monti in Varatella, è solo una fra le numerose testimonianze della spiccata religiosità che caratterizzava questa valle. S. Pietro ai Monti sembra essere una delle più antiche della Liguria: si narra sia stato lo stesso Carlo Magno nel IX secolo a volerne la fondazione contribuendo ad essa con la donazione di vasti possedimenti che spaziavano dalla piana di Albenga alla zona delle Langhe. Alcune leggende vorrebbero addirittura che tale abbazia fosse sorta sui resti della prima chiesa cristiana di tutta la regione edificata da S. Pietro in persona. Le cronache successive invece ci parlano di truci avvenimenti che accaddero nel XIII secolo proprio dentro quelle mura così pregne di santità. A quel tempo era Abate un frate appartenente alla famiglia dei Del Carretto che aveva un debole per le donne che confessava; nel 1255 costui fu pugnalato dai suoi stessi monaci nei confronti dei quali aveva sempre mostrato un'aperta e immotivata crudeltà. Il Vescovo Lanfranco dispose immediatamente l'arresto dei monaci assassini, li fece processare e confiscò tutti i loro beni. Arrivò un altro abate altrettanto poco portato alla funzione di religioso: fu così che il convento andò definitivamente in rovina. Il 4 maggio 1282 giunse la scomunica e nel 1308 la comunità religiosa di S. Pietro ai Monti in Varatella fu definitivamente soppressa. Il 5 aprile del 1315 le competenze del convento di S. Pietro passarono al monastero di Casotto dei Certosini. II 14 agosto 1495 l'ultimo Priore di S. Pietro lasciava il convento per trasferirsi nella chiesa nuova presso Caneva. Così in una bolla ecclesiastica si elencavano i "presunti" motivi che avevano portato alla soppressione dell'antica abbazia: "...per le intemperie dell'aria, la umidità del luogo, l'orrida solitudine e distruzione dei meschini edifizi, non costruiti secondo la forma dell'ordine, a cagione della nebbia, dei venti, dei tuoni e di più altri incomodi." Ma se da un lato in VaI Varatella alcuni religiosi si dimostrarono ben distanti da quei precetti che predicavano, dall'altro il popolo, la "gente comune" si mise in luce per la stretta osservanza di alcuni riti e usanze, frutto di una profonda fede, il cui ricordo si è mantenuto fino ai giorni nostri. Le antiche cronache liguri riportano che a Toirano tra le cerimonie più sentite c'erano proprio quelle legate al Culto dei Defunti. Si narra che durassero tutta la notte; all'alba poi era consuetudine assistere alla processione dei poveri che con piatti e scodelle andavano di casa in casa a chiedere un po' di quel menestron o Zemin che veniva preparato per l'occasione dalle famiglie più abbienti. AI contempo le donne nelle case preparavano i letti solitamente liberi, con le lenzuola migliori, fresche di bucato, così che le anime dei morti in quella notte potessero riposare durante il loro temporaneo ritorno sulla terra. Chi non possedeva letti preparava il proprio e, prima di recarsi in chiesa, accendeva un cero sull'uscio di casa. Non mancavano per l'occasione processioni notturne di compagnie religiose che alla luce delle fiaccole levavano in quella notte le loro preghiere al cielo. Ancora oggi è possibile vedere nel Museo Etnografico della VaI Varatella di Toirano, una rarissima testimonianza di quei tempi: una cappa della Confraternita dei Disciplinanti di Toirano della fine 800.E rimanendo a Toirano doverosamente volgeremo lo sguardo alle montagne del Giogo di Toirano e al famoso Buranco che nel corso dei secoli ha condizionato profondamente la fantasia popolare di questi liguri di montagna; il Buranco non è altro che una grande fenditura nella roccia, una profonda cavità naturale che si apre in alta montagna, vicino a Bardineto. II Lamboglia stesso ci spiega l'origine linguistica di questo Buranco: «"Burasö: 1539 Borrasso; 1580 segg. Borrasolo; 1826 Borrassolo;1826 Borrassolo o limbo. Derivato mediante il doppio suffisso -aceu-olu- da una base bor- che ha riflessi numerosissimi nella toponomastica ligure e sulla quale sarebbe prematuro un giudizio conclusivo: cfr Buranco (Val Varatella), Borrè (Savona), Fontana Borra(Borgomaro), Fontana Borrosa (Perinaldo) e numerosi altri Buretto, Burasso e simili che si stanno raccogliendo. Come dirò di quest'ultimo l'opinione più cauta è ora che trattandosi di località in scosceso pendio, la radice sia la stessa dell'italiano Borro, burrone, che si riconduce al greco bothros». Nella tradizione popolare il Buranco era la porta per l'inferno. Si dice che nelle notti di luna piena il diavolo da lì uscisse a cavallo di un asino portando con sé le anime dei dannati. L'asino emetteva dei ragli acutissimi e orribili che il vento amplificava tra le vie del "toracco", facendole risuonare paurosamente. Allora solo una candela, accesa nella grotta di S. Lucia poteva far cessare quei terribili lamenti. Nella stessa grotta, in epoca medievale, venne edificato un santuario rupestre che accanto a una fonte dalle acque ritenute miracolose testimonia tuttora la sacralità di questa terra. Poco più sotto la grotta di S. Lucia si apre quella della Basura che la leggenda vorrebbe essere stata abitata da una strega; la grotta, oggi visitabile, offre interessanti spunti di indagine sul passato: il Cimitero degli Orsi dove sono presenti tracce antichissime della presenza di questi animali e la Sala dei Misteri dove impronte umane fanno pensare ad antichi riti magici lì avvenuti migliaia di anni orsono. Nel riportarvi queste notizie non nascondo il piacere che ho provato leggendo un volume che più di ogni altra cronaca riporta alle immagini del folclore locale oramai dimenticate: "La leggenda del Buranco. Streghe, folletti apparizioni in Liguria" di Bacio Emanuele Maineri il quale nel 1900, dedicava la sua attenzione proprio a quel mondo antico, rurale, legato alla Tradizione che già ai primi del secolo andava scomparendo. Non solo dunque leggende, ma anche un elogio di quella vita povera, ma sobria e dignitosa che caratterizzava la gente di queste valli. Ne è un esempio l'indimenticabile dedica "a Tomaso Giona, becchino del mio borgo" che riporto qui di seguito e che risulta essere un universale quanto intenso ritratto di colui che una volta nei paesi era il custode delle storie di tutti, costretto per necessità a meditare serenamente sulla caducità della vita. In queste poche righe vi colpirà vivida e toccante la figura dell'antico ligure...
"...usava portare brache di traliccio, le gambe nude e scalzi i piedi, indossando una camicia rozza, si, ma pulita – ché la nettezza assai amava, come i contadini della mia valle, – con le camice rimboccate fin sopra i gomiti; il cui sparato, sempre aperto, lasciava vedere il largo petto con peli bianchi e neri, le costole salienti e la pelle lucida e bronzina. Tomaso soleva anche coprire il capo col tradizionale berretto rosso, a guisa dei contadini liguri, che ricordavano sempre con piacere i tempi della Serenissima."


------------------------------------------------------------------------------------------------------b]TRIORA DI NOTTE......[/b]



Edited by simonweb - 29/12/2005, 17:47

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simonweb
view post Posted on 29/12/2005, 18:03





LA GROTTA DELLLA BASURA

Da Loano è possibile raggiungere le Grotte di Toirano (circa 70),

conosciute sin dal 1519.
La Grotta della Basura (strega in dialetto) conserva impronte dell’Uomo di Neanderthal, inoltre sono frequenti fenomeni calcarei (come stalattiti e stalagmiti) e cavità scavate nella roccia (come "Sala Morelli", "Corridoio delle Torce", "Laghetto", "Cattedrale" e "Cimitero degli orsi").

Alla Grotta della Basura si accede attraverso due ingressi lungo il versante occidentale del Vallone del Vero a quota 194 m s.l.m.
Questa è stata solo in parte esplorata e offre abbondanti e suggestive manifestazioni naturali quali stalattiti, stalagmiti e piccoli laghi.
E' importante per aver restituito ossa e impronte di Orso Spaeleus, ma anche testimonianze del passaggio dell'uomo come carboni di legna, resti di torce e ocra, impronte di mani e piedi sulle pareti ricoperte di argilla della cosiddetta "Sala dei Misteri".


Queste sono state datate con il metodo dell'Uranio-Torio

a circa 14.300 anni da oggi.


Un'ipotesi per le impronte è che si tratti di manifestazioni legate alla religione paleolitica. Sono state cioè interpretate come indizi di riti di iniziazione. Un dato interessante è infatti che molte impronte sono di bambini. Il perché si recassero nelle zone più buie e addentrate della grotta è sicuramente legato a qualche credenza o rituale.

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simonweb
view post Posted on 29/12/2005, 21:06




La Luna è più di un brillante astro, a molte Streghe simboleggia la Dea nelle sue tre fasi:
Fanciulla, Madre e Vecchia rugosa.
(Crescente, Piena, Calante)

La Luna dà alle Streghe la naturale energia che è essenziale per la magia.
Molti incantesimi sono compiuti intenzionalmente durante
una certa fase della Luna per portare l'effetto desiderato.


F A S I . L U N A R I

LUNA NUOVA



L'occasione giusta per intraprendere qualcosa di nuovo. Ogni nuovo progetto per averà fortuna.


PRIMO QUARTO



In questo periodo gli incantesimi di amicizia e fertilità e quelli riguardanti gli animali avranno miglior esito.
LUNA CRESCENTE



E’ quando la Luna sta diventando più grande, cambiando dalla Luna Nuova verso la Luna Piena. Momento adatto per magie che provocano cambi positivi, costruttive, per le guarigioni, la buon fortuna, i nuovi amori e la crescita. Il momento dei nuovi inizi. La fase Crescente dura approssimativamente 14 giorni. La Luna Crescente rappresenta la Dea nel suo aspetto Fanciullesco.


LUNA GOBBA ohmy.gif



E' tempo di verificare i progressi fatti e rinnovare la propria volontà per i progetti in corso.


LUNA PIENA



Quando la Luna è piena, sembra una palla argentea e perfetta di luce. Incantesimi per la fertilità, la forza, l’amore, il potere e la protezione dovrebbero essere compiuti durante questa fase. È il tempo della grande abilità psichica per Streghe. La forza magica è al culmine, è il momento adatto per la meditazione e la profezia, specialmente quella legata ai sogni. La Luna Piena dura tre giorni e rappresenta la Dea nel suo aspetto di Madre.


LUNA CALANTE



Quando la Luna è calante, sta decrescendo, cambiando dalla Luna Piena alla Luna Nuova. Incantesimi che bandiscono e abbandonano o incantesimi di inversione dovrebbero essere compiuti durante questa volta. E' il momento della purificazione dalla negatività e dell'eliminazione di tutto ciò che è vecchio o inutile. È la fase giusta per finire abitudini, cattive relazioni, dipendenze, ogni cosa negativa. La Luna Calante offre l'intuizione profonda alle Streghe e dura approssimativamente 14 giorni. La Dea nel suo aspetto di Vecchia rugosa è rappresentata durante questa fase.


ULTIMO QUARTO



E' il momento di portare a termine quello che si è cominciato poichè il ciclo della Luna volge al termine.


LUNA OSCURA


La Luna Scura ha provocato molta controversia fra le Streghe. Alcune dicono che è tempo di meditazione e che gli incantesimi non dovrebbe essere compiuti. Altre che è uno dei momenti più potenti per compiere incantesimi. Comunque, è la fase esatta per capire e meditare con le nostre rabbie e passioni. Io credo che tutte le Streghe che sentono un'energia forte nella Luna Scura possono tranquillamente compiere incantesimi.


LUNA BLU:La seconda luna piena in uno stesso mese. Persegui una meta importante in questo periodo.



LUNA DELLE MESSI:
viene chiamata così la seconda Luna piena dopo Mabon

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simonweb
view post Posted on 29/12/2005, 21:41




Neopaganesimo




Il Neopaganesimo (o Neo-paganesimo) è un gruppo molto eterogeneo di religioni che tentano di riportare in vita il politeismo dell'Europa antica. Il termine è utilizzato dagli studiosi per distinguere il neopaganesimo dalle antiche religioni pagane, da cui differisce per vari aspetti. Alcuni praticanti trovano il termine offensivo, altri lo vedono come indice di un cambiamento positivo e rivitalizzante della tradizione religiosa.

Il termine indica un insieme di credenze molto diverse, comunque, nonostante ogni neopagano abbia un proprio sistema di credenze, esistono alcuni punti in comune, quali il rispetto della Natura (spesso sacralizzata), la venerazione verso molteplici Dei, l'uso di antiche mitologie e la credenza nella magia.


Approccio tassonomico
Dal punto di vista puramente classificativo, bisogna prima distinguere tra coloro che si lasciano definire neopagani senza sentirsi offesi dal neo e quelli che lo considerano invece segno di rinascita, come accennato sopra. Meglio quindi, per ora, definire "pagani moderni" coloro che praticano religioni pagane nel mondo odierno e chiarirne la posizione nei confronti del termine "neopagano".



Il termine
Il termine pagano deriva da pago, una particolare forma di organizzazione dello stato romano che permetteva a paesi piccoli e difficilmente raggiungibili un'autonomia maggiore. Pagano era quindi sinonimo di una persona che viveva lontana dalle novità e dai centri culturali e politici, ma vicina al mondo agreste e non ancora civilizzato.

Poiché la cristianizzazione di Roma partì dal centro, ovviamente le periferie ed i paghi furono convertiti per ultimi e in alcuni casi opposero resistenza. Di conseguenza, il termine "pagano" divenne sinonimo di una persona che vivendo in campagna, lontano dalla civiltà e dalle novità, rimaneva politeista.

Nel paganesimo moderno esistono svariate correnti.



Paganesimo tradizionale
Questo genere di pagani moderni ritiene di essere (o desidera essere) la continuazione ortodossa di un culto pagano (generalmente locale) di tipo precristiano. In questo caso, la volontà di ortodossia produce un rapporto complesso verso qualsiasi adattamento o modernizzazione dei rituali, considerando tale modernizzazione sotto l'ottica del rischio di innovazioni arbitrarie. C'è da dire che la visione di un tale rischio produce effetti differenti, dalla conservazione integrale degli insegnamenti tradizionali a un dialogo serrato, ma aperto, con la modernità, ma che rispetti il più possibile l'originarietà (e l'originalità) proprio di quegli insegnamenti.

Questi gruppi non vogliono essere definiti neopagani in quanto si considerano continuatori diretti ed ortodossi del Paganesimo classico e non ammettono un appellativo che implichi in qualche modo una discontinuità dottrinale (più che temporale). In genere si richiamano al Celtismo o all'Odinismo, ma non mancano gruppi praticanti il Paganesimo romano e quello ellenico.

I pagani tradizionalisti si distinguono per una visione differenzialista e per una maggiore attenzione alle questioni locali dei luoghi in cui i diversi culti si trovano ad essere. Inoltre, a differenza di quello che si può credere, essi hanno base sia nei piccoli centri, sia nelle grandi città, creando perciò dinamiche comunicative inedite tra luoghi e gruppi religiosi differenti, sulla scorta di incontri pubblici, gruppi di rievocazione, utilizzo dei mass-media, circolazione sempre più ampia di volumi e testi, ecc.



Paganesimo New Age
Il movimento New Age ha prodotto come effetto collaterale tutta una serie di paganesimi moderni, in genere ispirati ad un mix di credenze esotiche provenienti da Africa, America Latina, estremo oriente, Australia. V'è la pretesa di un ritorno al primitivismo culturale che dovrebbe, a dir loro, segnare il ritorno di un'età dell'oro attraverso la riscoperta della spiritualità delle popolazioni primitive. Si tratta di gruppi cangianti e spesso legati a trend momentanei, per cui non è semplice uno studio sistematico.



Paganesimo thelemico
Esistono ceppi di satanisti che, sulle orme di quanto scritto da Crowley e La Vey, si dichiarano pagani. Sono caratterizzati da un titanismo esasperato e da una divinizzazione dell'uomo in sé, che viene visto come divinità umana sfidante a quelle socialmente costituite, ereditando quindi il nome di "Satana" dall'atteggiamento di sfida alla divinità. Questo volersi attribuire l'etichetta di "pagani" in genere irrita fortemente gli altri gruppi di neopagani, e non sono rari gli scontri a riguardo.

L'appartenenza di questi gruppi al genere neopagano è tutt'ora oggetto di discussione. Da un lato, molte volte si tratta di un tentativo dei satanisti di riqualificarsi ed uscire da un forte isolamento sociale. A questo si aggiunge il fatto che questi gruppi non condividono praticamente nulla delle principali linee dottrinali del paganesimo: non mostrano né particolare amore per la natura, né rispetto per il sacro, né hanno un pantheon al di fuori di quello abramitico, del quale Satana fa indissolubilmente parte.



Paganesimo politico
Sulle orme di Evola e Guenon, numerosi gruppi di neofascisti hanno acquisito alcune simbologie ed alcuni rituali tipici del paganesimo, con particolare riferimento a quello celtico e nordico. Si tratta di gruppi che usano la religione come paravento per un'attività politica considerata deprecabile, e stanno venendo lentamente assorbiti da pagani tradizionalisti oppure, cambiando genere, dai cattolici tradizionalisti. Spesso appartengono a questa categoria dei gruppi odinisti e diversi gruppi celti. Esiste anche un paganesimo "di protesta" o "rivoluzionario", impersonato generalmente da ex estremisti di vario genere (specialmente ex estremisti di sinistra), ma la mancanza totale di un background mistico e l'assenza di una reale dialettica religiosa li rende un fenomeno minoritario e vastamente isolato.



Wicca
Di provenienza anglosassone, si tratta di una religione fondata inizialmente sugli scritti di Gerald Gardner e che in seguito ha conosciuto diversi "scismi" caratterizzati dalle particolari interpretazioni delle due regole base: il Rede e la Legge del Tre. Il Rede è la regola che riguarda il comportamento terreno degli aderenti e recita: "Se non danneggia nessuno, fai ciò che vuoi". Si tratta dell'ultima strofa di una filastrocca in inglese, che viene assunta a regola di vita. La legge del tre è una regola che riguarda il comportamento e l'uso della magia, affermando che ogni azione porterebbe conseguenze sul praticante, pari a tre volte l'effetto voluto. Questa regola invita all'attenta considerazione delle conseguenze possibili delle proprie azioni, delle quali bisogna sempre assumersi la responsabilità e, quindi, accettarne le conseguenze. La Wicca ammette l'esistenza di due polarità del divino, una maschile ed una femminile, categorie attraverso le quali vengono spiegate e rappresentate tutte le categorie dell'esistenza umana e del cosmo. Esistono eccezioni a questo dualismo, in alcune congreghe di sole donne, dette Dianiche (da Diana) e di soli uomini oltre ad una vasta tendenza sinceramente politeista. La wicca consente anche la pratica solitaria e la pratica eclettica. I wiccani non hanno problema alcuno ad essere chiamati neopagani, se non per alcuni gruppi che pretendono di discendere direttamente dal mondo pagano originale, specialmente celtico ed ellenico. Sono in generale piuttosto tolleranti rispetto all'omosessualità e alle scelte relative alla vita privata e personale.



Stregoneria tradizionale
Si tratta di un culto eterogeneo, che si sposa con la tradizione esoterica locale. In genere meno tolleranti degli wiccans, formano un universo di difficile penetrazione. Sostengono, nella media, di rappresentare antiche tradizioni orali o di aver ricevuto poteri per via familiare. Spesso non hanno una vera e propria dottrina religiosa, ma si fermano ad una visione dell'universo animista, spiritista o totemista. Non condividono la legge del tre degli wiccani, sulla quale vi è tutt'ora un'accesa polemica.



Neopagani
Gruppi che richiamandosi al paganesimo antico accettano una discontinuità tradizionale, sviluppando una religiosità eclettica e spesso sincretistica. Il complesso di credenze si richiama a divinità delle mitologie europee, ma la liturgia e l'insieme di valori sono adattati ai valori ed alla cultura moderna. Generalmente tolleranti, non condividono il pantheon bifronte degli wicca, ma hanno in comune con gli altri la ricerca di un contatto con la natura ed un'organizzazione congregazionalista.



Caratteristiche dottrinali
Esistono tratti comuni per quasi tutte le forme di neopaganesimo, che vengono poi applicati alle diverse tradizioni. Si potrebbero riassumere come

Ciclicità. A differenza delle religioni abramitiche, che considerano il tempo come uno scorrere di giorni uguali sino al momento del giudizio finale, le religioni neopagane hanno del tempo una visione ciclica, generalmente stagionale, o basata su periodi cosmici e/o cicli e ricorsi storici.
Congregazionalismo: la tendenza a risolvere le diatribe teologiche formando congreghe differenti anziché con l'espulsione della corrente minoritaria. Nessuna congrega può criticarne un'altra, o pretendere di dettar legge dentro un'altra, o per lo meno viene considerato un atteggiamento imperialista e deprecabile. L'assenza di autorità centrali è data per scontata, in parte per contrasto al cristianesimo.
Naturalismo. Nessuna forza della natura è considerata malvagia, ma semplicemente parte di un necessario ciclo di distruzione e ricostruzione. La natura è considerata il luogo delle categorie dialettiche dalle quali imparare. Essa viene spesso divinizzata e quasi sempre sacralizzata.
A-moralità: viene rifiutata l'idea di una contrapposizione (personificata o meno) tra bene e male, sostituita con precetti di tipo cooperativo. Non vi è un codice di comportamento aprioristico, ma una serie di accordi tra gruppi e persone. Alla morale viene sostituita l'etica cooperativa (quando non l'identità di gruppo).
Culto della vita. Viene considerato sacro tutto ciò che porta alla vita, con particolare riferimento al momento del concepimento e della nascita. Alcune congreghe praticano pertanto rituali a sfondo sessuale per onorare il momento del concepimento. Altri rituali rappresentano simbolicamente l'atto di unione tra maschile e femminile.
Anarchismo o rifiuto della politica. Spesso i neopagani si assestano su posizioni di estremo scetticismo nei confronti della politica, ritenendo che una serie di accordi interpersonali e una migliore etica cooperativa possano sostituire la politica con risultati migliori. Questa visione utopistica produce generalmente un disinteresse scettico che a volte sconfina nella derisione. Tendono ad essere scettici riguardo accordi con lo stato e con l'autorità.
Sincretismo. Spesso i culti neopagani sono un mix eterogeneo di tradizioni locali, mitologie antiche e rituali più o meno inventati od importati dal contiguo mondo dei giochi di ruolo. Anche i più tradizionalisti spesso fanno riferimento a una visione romantica ed antistorica dei popoli antichi.
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Atteggiamento verso la magia
Non possedendo un'ente che personifica il male, il mondo neopagano non assegna alla magia il ruolo di strumento malefico. Esistono tuttavia profonde differenze nell'uso della pratica magica. La Wicca la considera soggetta alla legge del tre, per la quale gli adepti devono evitare di fare del male usando mezzi magici. Per la stregoneria tradizionale tale limite non esiste, essendo la strega vista come una elite che può usare tale dono come preferisce senza limite alcuno. Alcuni gruppi delegano ad una precisa classe di persone l'uso della magia (come nel caso dei gruppi celtisti, che lo delegano al druido) mentre altri non ne fanno uso (molti gruppi neoromanici). In generale manca l'atteggiamento di condanna verso la magia, che è strumento accettato al fine di trarne vantaggi materiali.





Atteggiamento verso le religioni monoteiste

L'atteggiamento dei neopagani verso le religioni monoteiste e' fortemente variabile a seconda del gruppo.

Ovviamente la religione che suscita piu' emozione e' il Cristianesimo, verso il quale vi sono le reazioni piu' forti, e si nota la piu' forte variabilita' di atteggiamenti. La Wicca e' sempre abbastanza tollerante,e sebbene non si faccia scrupolo di ricordare l' Inquisizione esistono gruppi wiccani negli Stati Uniti che non hanno problemi a considerare la coppia Cristo-Maria come un aspetto possibile del dualismo Dio Maschio-Dea Femmina. I pagani tradizionalisti , e specialmente la stregoneria tradizionale invece non si fanno scrupoli nel tenere un atteggiamento di rifiuto totale, di ostilita' e talvolta di vero e proprio chauvinismo. Il Cristianesimo è visto come una religione oppressiva che ha cancellato con il sangue, nelle persecuzioni dei pagani l'antica religione. Anche i gruppi di pagani "politici" in genere mostrano una certa ostilita' verso il Cristianesimo. I gruppi di estrema destra rimproverano al Cristianesimo le radici ebraiche, e affermano che la grande civilta' pagana europea sia crollata per colpa di tale influsso semita. A questo presunto influsso si unisce la generale disapprovazione che il mondo cattolico mostra verso gli eccidi e i crimini del Nazismo, che porta i pagani politici di destra a rispondere con altrettanta ostilita'. Presso i rari gruppi di pagani rivoluzionari impera un odio ideologico verso la Chiesa, ereditato in genere dal passato militante dei membri.

In generale e' possibile trovare neopagani ben disposti al dialogo con la Chiesa, ma tale dialogo si arena immediatamente al minimo cenno di apologetica, cui i neopagani mostrano una severa insofferenza.

L'atteggiamento verso l' Ebraismo e' piu' sfumato. A parte i neopagani politici di destra, che cercano giustificazione religiosa per un antisemitismo ereditato dal mondo nazista, e quelli di estrema sinistra (che continuano una tradizione di antisemitismo di origine politica) , il resto del mondo pagano oscilla tra l'indifferenza e una velata diffidenza. Alcuni gruppi di tradizionalisti spiccano nel considerare l'Ebraismo come una religione etnica, ovvero una religione tradizionale nel vero senso della parola , e quindi degna del massimo rispetto.

L'atteggiamento verso l'Islamismo e' invece piu' severo, essenzialmente per via del fatto che le religioni neopagane hanno una forte componente femminile e per certi versi femminista, anche per via della preponderanza iconografica delle figure divine femminili. Di conseguenza, l' Islamismo viene spesso visto con una preconcetta ostilita', quando non come nemico naturale. A questo atteggiamento i gruppi di pagani politici sommano il background di razzismo contro gli immigrati, ottenendo un atteggiamento di ostilita' anche violenta.



Neopaganesimo e gruppi giovanili
Esiste una contiguità dimostrata tra il mondo del neopaganesimo e della wicca e quello dei giochi di ruolo. Sebbene i neopagani considerino offensivo venire considerati come una forma di rievocazione storica e non siano felici di sentirsi chiedere in continuazione se giochino di ruolo, si suppone che nel mondo del gioco di ruolo avvenga buona parte proselitismo e della diffusione di queste religioni. Anche per questa ragione, l'età media dei neopagani è medio-bassa. Questo fenomeno di reclutamento è alla radice dell'ostilità di una parte del mondo cattolico legata all'Opus Dei (cifr. Carlo Climati) verso i giochi di ruolo che, sebbene le ragioni del contendere a riguardo non vengano quasi mai rese pubbliche, tende a vedere nella musica rock e nei giochi di ruolo quanto attira verso il Paganesimo.

Esiste contiguità anche con il mondo giovanile legato alla musica gotica ed industriale, e l'attitudine neopagana si diffonde anche nel mondo dei rave party, per quanto venga vissuta specialmente come trend. Ci sono branche di aderenti alla musica heavy metal, si dicono neopagani, si tratta soprattutto di gruppi scandinavi che riprendono le antiche tradizioni della religione Asatrù, essi sono dfiniti come viking metal per via delle liriche pagane.

Fenomeno non trascurabile è quello del Discordianesimo, diffuso in ambiente hackeristico ed informatico come forma di esaltazione del Caos in sé stesso, e rifiuto di ogni regola ed ordine costituito. Sebbene sia nato come moda scherzosa, questo culto sembra essersi trasformato in un vero e proprio culto religioso, per quando difficilmente codificabile.



Stime di crescita
Su scala europea le religioni neopagane crescono ad un ritmo di circa il 10% annuo. In Italia si tratta di un fenomeno vastamente sotterraneo del quale è difficile fare una stima. Le stime più accreditate oscillano tra i 4.000 e i 15.000 praticanti stabili, più un universo difficilmente quantificabile di praticanti occasionali e "poser".

La mancanza di enti credibili e competenti nello studio delle nuove religioni rende difficile una stima numerica di questi gruppi, che rimane affidata a studi frammentari svolti in ambiente accademico. La forte componente giovanile e l'attitudine congregazionalista rendono estremamente difficoltoso contattare dei rappresentanti qualificati.



Elenco di culti neopagani:

Wicca
Odinismo
Celtismo
Romanismo
Neo-Ellenismo
Sciamanesimo
Nuraghismo
Damanhur




Sciamanesimo




Il termine sciamanesimo è una parola trans-culturale: ci viene dalle cosidette civiltà primitive, addirittura preistoriche e presenta elementi semplici inseriti nella realtà ecologica locale e universale con struttura flessibile, capace di adattarsi a diverse culture e religioni strutturate ed è proprio per questo, anche parola senza tempo perché lo sciamanesimo anche se trasformato, impregna molti settori delle cure attuali.

La parola sciamano viene dal sanscrito sramana o dal pali samana e significa "uomo ispirato dagli spiriti" – "portatore di energia" – "uomo saggio" - "colui che vede nell'oscurità". "Sciamano è colui che impara a comprendere, armonizzare e dirigere le energie dell'universo per poter guarire se stesso e gli altri". Sepolture in caverne del nord dell'Iraq, a Shanidar, datate 150.000 anni fa, come petroglifigi di 7000 anni fa del nord America, recano tracce di riti sciamanici. Sappiamo che lo Stretto di Bering, privo di acqua durante le grandi glaciazioni, era l'itinerario seguito dai cacciatori del paleolitico (homo sapiens-sapiens) per penetrare nel continente americano; dal sud-est dell'Asia penetrano fino in Australia, 53.000 anni prima della nostra era e gli attuali aborigeni sono i diretti discendenti.

Pratiche sciamaniche si ritrovano così dovunque: presso i Ciukei, gli Eskimo, i Samoiedi, i turco tartari e i Mongoli, i Buriati, i Daigate del Borneo, in Oceania, Sud est Asiatico, in India, Tibet, Cina e Giappone come in tutta l'Africa, ma si hanno anche forme più "raffinate" come presso gli Yoag Indiani, oppure i Berserkr germanici che infuriano durante le battaglie o addirittura gli eroi invasati dallo spirito di Jahvè nell'antico Testamento (Gedeone e Saul che è poi messo fra i profeti).
Lo sciamano, contrariamente a quanto succede per il sacerdote o il re, non deriva da una istituzione ma ha base empirica: possiede facoltà innate o trasmesse e, a differenza invece dello stregone-medico, ha un comportamento di carattere estatico: in trance, è ponte fra le energie spirituali e quelle terrene, un canale della volontà divina e delle forze della natura che mette a disposizione dell'umanità attraverso l'amore e la comprensione. Durante l'estasi, si impadronisce di lui una forza che può essere concepita sia dinamisticamente come impersonale, sia animisticamente come spirito o demone: con questo aiuto lo sciamano influisce sulla vita dei compagni. Il legame fra lo sciamano e il potere che lo invade è molto stretto, perde la sua personalità e diventa temporaneamente l'altro. Sciamani dell'America settentrionale e della Groenlandia portano maschere proprio per sottolineare questo significato. Non sempre tutto questo viene sentito come un dono ma temuto anche come la morte, per la sua potenza. Molte culture sciamaniche fanno risalire le loro origini alle donne, per esempio lo sciamanesimo siberiano (che opera tramite l'aquila) oppure in Cile, dove le sciamane Mapuche da 25.000 anni praticano guarigioni seguendo la luna. Addirittura presso i Ciukci dell'Asia settentrionale o i Daiaki delle coste della Malesia, lo sciamano si trasforma spesso in donna e come tale si sposa. Gli Sciamani sono i protettori delle mitologie dei raccoglitori – cacciatori (la cui vita era basata sull'economia di sussistenza, sulla predizione e sul rapporto diretto con la natura) con un ruolo fondamentale sull'evoluzione delle società di cui facevano parte. Le regole fondamentali della pratica sciamanica sono il rispetto dell'individualità e della libertà di ogni singolo individuo; unico divieto: nuocere a se e agli altri e mancare di rispetto verso la Madre Terra e verso qualsiasi espressione di vita. L'aspetto più significativo è che la guarigione è sia fisica che psichica e mentale.
L'attuale necessità di codificare ci porta ad attribuire le guarigioni ad un autoipnotismo o ad ipnotismo collettivo. Gli strumenti musicali con il frastuono violento che spesso accompagna queste pratiche, "strappano" il guaritore ed il paziente dalla loro solita esistenza, con funzione anch’essa terapeutica. Può essere fonte di riflessione il rilevare che lo Sciamanesimo non è apprendimento intellettuale, ma un modo di imparare a conoscere che avviene attraverso un approccio unicamente esperenziale: qualsiasi processo per essere realmente formativo deve necessariamente passare attraverso un'azione personale, radicale, diretta sulla propria realtà.

 
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simonweb
view post Posted on 31/12/2005, 15:44




E voi le Streghe come le immaginate???
così!!?? blink.gif
 
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papupi
view post Posted on 4/1/2006, 08:10




Leggere un post di Simonweb richiede mezza giornata !
 
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valter1
view post Posted on 4/1/2006, 09:13




Brava Anna, bel 3ed. wink.gif

Ma se parli di Toirano, devi citare anche "La Dama bianca".............
 
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Bassotuba
view post Posted on 4/1/2006, 09:26




Verso la fine dell'Ottocento vi fu un processo alle streghe canavesane di Forno, tenutosi nel castello di Rivara, Anna, vedi di trovare qualcosa in proposito, dai biggrin.gif wink.gif
 
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simonweb
view post Posted on 4/1/2006, 11:02




CITAZIONE (papupi @ 4/1/2006, 08:10)
Leggere un post di Simonweb richiede mezza giornata !

che vuoi che sia mezza giornata da dedicare a me!!??? wink.gif biggrin.gif
 
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simonweb
view post Posted on 4/1/2006, 11:50




CITAZIONE (Bassotuba @ 4/1/2006, 09:26)
Verso la fine dell'Ottocento vi fu un processo alle streghe canavesane di Forno, tenutosi nel castello di Rivara, Anna, vedi di trovare qualcosa in proposito, dai biggrin.gif wink.gif

Eccoti accontentato wink.gif


STREGHE DEL CANAVESE

Secondo itinerario del trittico nelle placide vallate del Canavese Occidentale: questa volta si esplora la stretta conca tra il Monte Soglio e Cima Mares, la Val Gallenca: prima però si passa nella terra delle streghe, luogo che ammagliò anche Giacomo Casanova; al ritorno ci si deve quindi purificare nel Santuario di Belmonte. Da qui un breve ma significativo itinerario medioevale degli affreschi.

Si costeggia San Benigno per prendere la direzione di Lombardore, da qui si prosegue per Rivarossa, Grange e Front; Infine si arriva a Rocca paese già visitato precedentemente(V. tour Alpe Turinetto). Nella piazza con la scenografica parrocchiale si prende la strada per Levone ma la si lascia subito per il cimitero dove, dell'originale chiesa di Sant'Alessio, rimane solo il campanile romanico; si prosegue quindi fino alla borgata di Trucco. Da qui si prende la sterrata infangata dalla pioggia della nottata, si tiene la destra, si passa Gabaccia e per ritornare sull'asfaltata per Levone in cui si entra poco dopo.

Il paese è famoso per le 4 streghe processate l'11 agosto 1474: accusate di ammascamento, rapporti satanici e vari delitti, 2 di esse (Antonia De Alberto e Francesca Viglone) furono messe al rogo, un'altra (Margarota Braja) riuscì a fuggire dalle carceri del castello di Rivara, mentre la sorte dell'ultima (Bonaveria Viglone) ci è sconosciuta. Di quei tempi rimane ora parte del ricetto piuttosto malandato, dietro una rimaneggiata torre-porta nella piazza della parrocchiale. Continuiamo seguendo le indicazioni dell'itinerario segnalato del Rio Mollo: usciti dalla piazza, giriamo a sinistra e, appena fuori dal paese, deviamo su un ponte da dove inizia una breve sterrata che porta alla borgata di Crosaroglio, in cui risale l'ultimo "avvistamento" di una strega, la marchesa, nel 1839. Si supera quindi lo strappo di Montiglio per scendere in Rivara, puntando dritti al castello, in cui si entra seguendo una sterrata che sale intorno alle mura. Il primo edificio che si vede dal giardino è il Castello Nuovo (o Inferiore), risalente al XIV secolo rimodellato con facciata neobarocca e retro medioevale, con l'originaria torre circolare; dietro è il secondo corpo, il Castelvecchio (o Superiore) dell'XI sec., dominato dalla torre merlata ghibellina, sobriamente ricomposto da inserti gotici e rinascimentali. Qui fu lo studio della "Scuola di Rivara", gruppo di pittori scapigliati capeggiati da d'Andrade e Pittara; qui fu la sede dei processi dell’Inquisizione alle streghe di Levone e Forno, rinchiuse, si dice, in segrete così profonde da non far sentire le campane del vicino campanile.
Puntiamo quindi a Forno (580 m), da dove appunto venivano le 3 giovani sorelle che nel 1472 furono messe al rogo con l'accusa di stregoneria; mentre si sale, sullo sfondo verso Ovest, si nota la sagoma del Mulino Val: autentico mulino olandese che commemora la prematura morte di un giovane.

e.....la storia continua .......con approfondimenti smile.gif



.............LEGGENDE POPOLARI SULLE STREGHE



La Strega Micillina (piemonte)

Si narra che verso la meta' del '500 fosse vissuta in Piemonte una strega chiamata Micillina, bruciata sul rogo dopo un processo.
Nata a Barolo, si marito' con un uomo di Pocapaglia, ma le cose non andavano bene. La gente diceva che la donna aveva il potere di uccidere fulminando la gente con lo sguardo, di deformare i bambini, gettare il malocchio e colpire gli animali.

Il marito cerco' di risolvere la cosa in maniera energica.
Ma un giorno, dopo l'ennesima dose di bastonate, caccio' la moglie di casa. Micillina decise di vendicarsi e chiamo' il diavolo per aiutarla; questi non la fece attendere, suggerendole cosa fare. La strega ando' quindi al campo dove lavorara il marito e con una scrollatina all'albero su cui lui era arrampicato, diventò vedova.

Cosi' Micillina continuo' con le sue fatture e un di' se la prese col fornaio del paese. In quei tempi, era il fornaio che passava di casa in casa a prendere l'impasto del pane, per cuocerlo nel forno comune del paese.

Cosi' si recava anche da micillina. Ma un giorno arriva, la chiama e questa non risponde. La chiamo' tre volte, ma niente. Allora se ne torno' al forno… ma poco dopo mori'.

Pero', dopo un altro poco di tempo, in cui la donna continuo' con le sue fatture, Micillina fu arrestata, costretta a confessare e condannata al rogo.
Ma mentre veniva condotta al luogo della condanna, si iniziarono a sentire nell'aria strani voci e suoni, mentre dal cielo cadevano rotoli di spago. Erano le streghe colleghe che le dicevano "Attaccati, attaccati Micillina", ma lei non poteva perche' il prete di fianco a lei le tirava addosso l'acqua santa.

Cosi' la strega fu bruciata, si dice sopra un masso chiamato "Bric d'la masca Micillina", dove ancora oggi pare si possano vedere delle macchie rosse, che ne' vento ne' pioggia cancellano.

Nonostante la morte della strega, i problemi a pocapaglia non cessarono, e la gente diceva che era colpa delle streghe che si vendicavano della sorte di Micillina.



Il giovane e la pecorella (piemonte)

Questa leggenda ricorre in varie parti del Piemonte. Cambiano i paesini, ma la storia rimane praticamente identica.

Si racconta che tanto tempo fa, una sera, un giovanotto stava andando a trovare la sua fidanzata, che abitava in un paese poco distante.

Lungo la strada, che passava per un bosco, il ragazzo senti' dei rumori, e trovo' una pecorella che s'aggirava smarrita tra i cespugli: appena lo vide gli si avvicino', come per farsi prendere. Dopo un'attimo di riflessione, il giovane le disse "che ci fai qui tutta sola? Vieni con me che ti porto a casa della mia fidanzata" e se la mise sulle spalle.

Mentre camminava, visto che non c'era nessuno, si mise a parlarle come se fosse stata una persona. Cammina cammina, il peso della pecora aumentava. Eppure, piccola com'era non avrebbe dovuto essere tanto faticoso trasportarla.

Ma piu' il ragazzo andava avanti, piu' la pecora sembrava aumentare di peso. Ad un certo punto, arrivato ad una salita ripida, il giovane non ce la fece piu' e lascio' andare la pecora dicendo: "vai da sola che non riesco piu' a reggerti".

Appena lasciata, la pecorella cadde e si mise a ruzzolare per il pendio gridando, finche', finita la caduta fini' contro un masso. Allora ci fu un lampo di luce… e la pecora spari'.

Sbigottito e spaventato l'uomo allora capi' che quella che credeva una pecorella era in realta' una strega. Chissa' che sarebbe capitato se non l'avesse lasciata cadere! Di sicuro qualche guaio. Quindi ringraziando il signore, il giovane s'affretto a lasciare il bosco e una volta al paese racconto' la sua disavventura.

Da quella volta nessuno passo' piu' di notte per quel bosco, per paura di incontrare la strega.


La Masca Marchesa (piemonte)

Nella zona del Canavese, tra i paesi di Forno e Levone, viveva si dice nel 1839, una vecchia masca chiamata "la Marchesa".
Secondo le storie, la stessa donna affermava di conoscere e usare la magia, leggere nel pensiero, e avere buoni rapporti con il diavolo.

Si diceva che al fianco portasse sempre un falcetto, e che fosse capace, con una fettuccia legata alla gamba, di coprire lunghe distanze in pochissimo tempo.

Successe un giorno, che mentre tornava da Volpiano, ove si era recata a lavorare con altre persone del suo paese, affermo' che era in grado di tornare a Crosaroglio ben prima dei compagni. Questi lo presero per uno scherzo e si fermarono a bere in un' osteria.

Ma quando alla fine raggiunsero Crosaroglio, la Marchesa era gia' nel suo orto intenta a zappare, ancora con la fettuccia legata alla gamba.

Quando fu proprio vecchia, e vicina a morire, la Marchesa chiese che qualcuno le sciogliesse la fettuccia dalla gamba. Ma nessuno si fece avanti: sapevano che in quel modo, i poteri della strega sarebbero finiti sullo sventurato che aveva compiuto il gesto.

Alla fine si decise una cognata, che ando' da lei e le slego' la fettuccia... e cosi' divenne una masca anche lei!




continua................. smile.gif



 
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41 replies since 29/12/2005, 14:34   2700 views
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